Danza e preghiera

Holy dance? Danza santa?
Quando parliamo di santità rimaniamo un po’ attoniti perché pensiamo a qualcosa di molto grande e che non appartiene a noi se non alla categoria dei religiosi. Ma santo è colui che ha scoperto se stesso in relazione ad un Altro, altro da se uguale a se stesso .
Quando parliamo di danza subito pensiamo ad una tecnica specifica, ed è giusto, ma non possiamo tralasciare che la danza non è altro che espressione del nostro divenire ciò che da sempre siamo: amore!
Dio è Amore perché si mette in relazione con me, così come sono fisicamente, caratterialmente e spiritualmente. Quando danzo, il mio corpo, il mio volto, il mio movimento nello spazio non rimane evento chiuso nel tempo. Non c’è più io e non c’è più il “tu” ma diventiamo Noi. Ognuno ha un suo movimento che gli appartiene ma è solo in relazione al movimento dell’altro che si entra nella verità della danza essere un corpo solo ed un’anima sola: Dio!
Credo che un danzatore prima ancora di danzare una parte, debba avere scoperto chi è, quale tesoro possiede nel proprio corpo, e aver compreso che la sua danza non può finire in una battuta di musica, ma diventa un’artista nel momento in cui, tra sudore e lacrime, scopre quale Vita gli ha dato la vita, e che lui stesso diventa portatore di Vita.