L’uomo ha sete. E’ sempre alla ricerca di un’acqua che possa dissetarlo. Scava dei pozzi, trova delle sorgenti che gli sembrano fonti di acqua viva, ma in realtà, come dice il profeta Geremia: “sono cisterne screpolate che non contengono acqua” e l’uomo rimane con la sua sete. Benedetta sete!
Né la ricchezza, né il potere, né l’apparenza, il prestigio o le ideologie possono soddisfare questa sete che ha la sua origine nel cuore dell’uomo.
E’ un Altro, per primo, che ha sete e che scava nell’uomo la sete e l’attesa e si mette sulla strada per cercarci, per attenderci sulla sponda dei nostri pozzi vuoti o irrisori. Lì l’uomo si accorge che la sorgente scaturisce da Colui che ha incontrato, da colui che gli ha chiesto da bere.
«Se tu conoscessi il dono di Dio!… E chi è colui che ti dice “dammi da bere” ,
tu stessa gliene avresti chiesta ed Egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv4,10)
«Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi,
l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,14)